Se non è fondue, è chocolat da Ginevra con passione!

Da destra M.Antonietta, Eleonora Lucangeli Serra e colleghe al bazaar UNWG
Da destra M.Antonietta, Eleonora Lucangeli Serra e colleghe al bazaar UNWG

di Maria Antonietta Passaro Gorini

Maria Antonietta Gorini, da 4 mesi a Ginevra ci invia un vivace post report

Sono arrivata a Ginevra negli ultimi giorni di Agosto, lasciandomi alle spalle il ricordo dell’infuocata Roma e ammirando dal finestrino dell’aereo lo spettacolo stupendo del Monte Bianco con le sue cime completamente innevate.
Sono così arrivata in questa piccola città raccolta e ordinata, incastonata tra il lago e le catene montuose che la circondano e che quasi la proteggono dal mondo esterno.
Tradizionalmente legata all’economia bancaria, polo riconosciuto di grossi poteri monetari e luogo di affari internazionali, Ginevra è come mi era stata descritta da amici e conoscenti.
Ritrovo tutto quello che ho letto nei blog in lingua italiana, inglese e spagnola che ho seguito nei mesi precedenti al mio arrivo.
Il tutto è stato confermato da due amiche, una egiziana e una italiana, con le quali ho preso un caffè un pomeriggio.
Ho avuto conferma della natura multietnica di Ginevra, è uno degli aspetti che colpisce di più guardandosi intorno.
Ho letto anche che solo una cinquantina di famiglie sono ginevrine da più di tre generazioni. Tutta la città si presenta come un agglomerato di varie etnie con tratti somatici, lingue e religioni distinti. Questi gruppi multietnici hanno poi creato dei microcosmi di appartenenza dove condividono scambi culturali interni e quasi mai interagiscono tra di loro e tantomeno con la città.
Basta seguire i vari gruppi che proliferano su Facebook, ce n’è per tutti i gusti!!
Il fattore economico è determinante, il costo della vita altissimo.
Solo chi ha uno stipendio adeguato può sopravvivere a Ginevra, altrimenti si ripiega nella vicina Francia dove i costi sono più accessibili e l’andirivieni verso la Francia causa file di traffico snervanti in entrata ed in uscita dalla città la mattina e la sera.
Proprio la sera, la città si svuota e si spengono le luci delle attività commerciali, delle banche e dei ristoranti.
In questa città non c’è bisogno di invogliare la gente al consumismo, perché ci sarà sempre qualcuno che si potrà permettere di fare spese nelle boutique di lusso e nelle gioiellerie, appena fuori dalla sua costosissima suite di hotel che affaccia sul lago.
C’è poi un’altra Ginevra, che è quella delle rappresentanze straniere, dove l’ONU e le oltre 200 Agenzie Internazionali sono distribuite in un grande spazio verde oltre il lago e la città vecchia.
Qui i vari uffici raccolgono una popolazione molto variegata che proviene da tutto il mondo, basta fare un giro per scorgere le sedi delle Agenzie di Cooperazione Internazionale per arrivare davanti al piazzale dell’ONU con tutte le sue bandiere e la grande sedia che simbolizza proprio la sede di Ginevra.
Proprio qui, al Palais des Nations, si è tenuto il 22 Novembre scorso il Bazar annuale organizzato dalla “United Nations Women’s Guild” dedicato alla raccolta di fondi a favore dell’infanzia più bisognosa delle diverse aree del mondo. Un evento atteso e sentito al quale partecipa tutto il popolo UN!
Quest’anno la presidenza è stata affidata alla signora Eleonora Lucangeli Serra, consorte del Rappresentante Permanente d’Italia presso le NU, Ambasciatore Maurizio Serra.
Al Bazar partecipano oltre 100 Paesi che espongono i loro prodotti nazionali.
Lo stand Italiano grazie alla generosità dei nostri marchi nazionali più famosi (Ferragamo, Gucci, Cucinelli, Calzedonia, Galup, Ferrero, per nominarne alcuni) ha partecipato anche quest’anno con grande successo.
L’atmosfera del Bazar era colorata, viva e allegra. Le musiche, gli idiomi, i sapori e gli odori rappresentavano davvero un mondo unito sotto un unico tetto e con un unico scopo. Questa è stata finora la mia esperienza a Ginevra e a chi mi chiede come mi trovo, rispondo sinceramente che è troppo presto per giudicare e che, non essendo una persona negativa, cercherò come ho sempre fatto di valorizzare gli aspetti positivi.
Poi essendo molto golosa … mi potrò sempre consolare con una fondue di formaggio e tanta cioccolata svizzera!
J’adore!!!

Maria Antonietta Passaro Gorini

Ha una laurea in Scienze Politiche, è stata consulente in formazione d’impresa ed esperta in comunicazione e relazioni industriali. Ama i viaggi, il cinema, inoltre i risotti e la pizza. Ha due figli e il suo motto è “Carpe Diem“. Ha vissuto a Buenos Aires, Pechino, Addis Abeba e New York.
È ora a Ginevra..

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4 Commenti
  1. Grazie Maria Antonietta! È molto interessante per chi non ha mai vissuto a Ginevra sapere che aria si respira da quelle parti.

  2. Ritrovo le mie stesse sensazioni nelle parole di Antonietta. Ho passato 4 anni deliziosi a Ginevra con il profilo del Monte Bianco e.il lago, bellissima esperienza. Buon soggiorno cara, mangia fondue e raclette anche per me!

  3. Brava Maria Antonietta. In poche righe hai saputo cogliere l’essenza di una città.
    In bocca al lupo per la tua nuova avventura.

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