di Svetlana Sharapa Zazo
“Terra Bruciata dal Sole”. “Terra Fortunata”. “Terra dei Canguri”. “Aussie Land” come si fanno chiamare in gergo i suoi abitanti oppure, semplicemente, “Terra di Oz”, diminutivo di “Aussie”. Ancora, “The Land Down Under”, letteralmente “Il Paese Giù Sotto”, per la sua posizione nell’emisfero meridionale. Quanti nomi per raccontare le tante sfaccettature di un paese che non smette mai di sorprendere! Un’immensa, splendida, isola – continente dove io e la mia famiglia abbiamo felicemente trascorso quattro anni della nostra vita.
E’ vero, l’Australia è una terra fortunata: la qualità della vita è straordinariamente elevata, complice una crescita economica sostenuta, che continua da 27 anni. Un record assoluto tra i Paesi del G20 di cui l’Australia fa parte. Il dinamismo di questo paese, sempre più economicamente integrato alle economie delle potenze asiatiche (Cina, Giappone e Corea del Sud), l’efficienza dello Stato e della sua Pubblica Amministrazione, un buon sistema universitario e ottimi centri di ricerca, assieme a un tessuto finanziario e agroindustriale sano e competitivo. Sono gli ingredienti che fanno dell’Australia uno degli approdi preferiti dai giovani che qui trovano opportunità di lavoro, meritocrazia, salari adeguati e uno stile di vita efficiente ma rilassato. I rapporti umani, a tutti i livelli, sono improntati all’informalità, probabilmente il tratto più caratterizzante dell’ “Australian Way of Life” :”Be relaxed, “no worries “, “all right mate” sono le magiche frasi che risuonano in continuo da questa parte del mondo, dove ancora ci si preoccupa di come se la passa il prossimo, specie se straniero. Dove la passione per lo sport è un vero e proprio collante della società. Dove nonostante l’invasione di PC, Tablet e Smartphone si continua a prediligere una vita sana e all’aria aperta. Gli australiani amano infatti il barbecue che qui è un “rito”, di gran lunga preferito alle ingessate serata di gala. Ci si sveglia presto la mattina, anche all’alba, per praticare sport a temperature più miti. Si va presto a dormire, e nel fine settimana ci si dedica alla cura del giardino, alle passeggiate e alle partite. E’ uno stile di vita ampiamente condiviso, a tutti i livelli! E così, durante i miei anni a Canberra non di rado ci capitava d’incontrare l’allora Primo Ministro Abbott in bicicletta oppure la titolare degli Esteri, Julie Bishop, mentre faceva jogging nei viali alberati vicino al Parlamento.
Ecco, potrei tranquillamente dire che gli australiani sono forse gli unici al mondo a esser riusciti a costruire un equilibrio perfetto tra lavoro e tempo libero. Dalla loro parte c’è anche una burocrazia snella e trasparente, un’ottima organizzazione degli uffici e un grande rispetto per le regole in generale. “Dettagli” che mi hanno permesso, per esempio, di vendere l’auto in mezz’ora, aprire un conto in banca e convertire la mia patente di guida italiana in tempi altrettanto rapidi.
L’orgoglio – direi – è l’altro tratto che caratterizza maggiormente gli australiani di oggi. La loro, infatti, è una delle società multiculturali meglio riuscite al mondo, assieme a quella canadese. Merito del forte senso civico e della propensione a rispettare le leggi, cosa su cui le autorità locali non hanno mai chiuso gli occhi. “Don’t jump the queue” (non saltare la fila) è la tipica espressione colloquiale che riflette l’insofferenza australiana verso chi infrange le regole. Un atteggiamento che in parte spiega l’intransigenza con cui le autorità locali rispondono all’immigrazione clandestina. Un fenomeno che, anche a questa latitudine, preoccupa e spaventa. E dire che l’Australia ha una superficie di 25 volte superiore a quella dell’Italia! E’ una terra immensa, non a caso chiamata anche “The wonders of the Oz” per via della sua natura esuberante e, a tratti, selvaggia. Per visitare gli angoli più remoti di questo Paese spesso non basta neppure un solo volo interno: la distanza tra Canberra, la Capitale amministrativa, e Perth, la città più vicina al sud est asiatico, supera i 3mila chilometri cioè la distanza tra Roma e Mosca. L’Australia è il Bush bruciato dal sole, che prende facilmente fuoco nei mesi torridi d’estate. Ma Australia è anche l’immensa foresta tropicale primordiale del Queensland, i boschi lussureggianti della Tasmania e gli oltre 2mila chilometri di barriera corallina al largo di coste incontaminate che si snodano fino a perdersi nell’orizzonte.
Australia è l’Oceano, troppo pericoloso per esser goduto a pieno come il Mediterraneo, ma è anche il deserto rosso e sconfinato delle regioni centrali, dove si sviluppano i canyon e le catene montuose più antiche del pianeta. La sensazione dell’immensità che regala questa natura sterminata e selvaggia rafforza il senso inebriante della libertà, ma anche il senso di solitudine. Questa sensazione ci ha costantemente accompagnato nei nostri viaggi, alla scoperta di angoli remoti, per certi versi ancora ostili, perché l’uomo lì non è sempre riuscito a domare la flora e la fauna. Basti pensare che i canguri non di rado attraversano le strade anche nei grandi centri abitati. E’ forse questo il pericolo con cui si deve fare effettivamente i conti al quotidiano. Nonostante le cautele e gli avvertimenti, anche noi purtroppo abbiamo fatto quest’orribile esperienza quando ci trovammo un canguro di fronte, nella notte, e l’impatto violento provocò danni ingenti alla nostra auto. Tutto accadde in un secondo…Eravamo spaventati a morte e solo allora ci rendemmo conto per davvero quanto fosse facile, pur facendo attenzione, investire involontariamente un canguro. Ne vivono oltre 50 milioni in Australia e sono tuttora la principale causa degli incidenti automobilistici, soprattutto al tramonto. Da quella volta ho preferito evitare, tutte le volte che potevo, di guidare la sera. Del resto, i colori luminosi e intensi delle bellissime albe e dei tramonti australiani, così diversi da quelli che si vedono nell’emisfero occidentale, si apprezzano molto di più andando a piedi.
Sono i colori accesi che sono rimasti impressi in modo indelebile nella nostra memoria. Ricordi bellissimi che io e la mia famiglia ci porteremo sempre con noi.
Svetlana Sharapa Zazo
Nata in Ucraina, laureata in biologia e chimica, è sposata dal 2001 e ha due figli. Ha vissuto a Mosca, Roma e Canberra, dove ha fatto parte del gruppo UN Women per la promozione della parità di genere dando sostegno alle vittime di violenza domestica. Ama l’arte, la musica e la storia. Pratica yoga e gioca a tennis.
Oggi è membro del Consiglio direttivo dell’ACDMAE.