di Anna Lisa Ghini Giglio
Leggere un libro in solitudine e commentarlo con altri. Questa è la filosofia del bookclub. Filosofia che si può adottare e adattare ovunque, in ogni parte del mondo. Basta organizzare incontri di piccoli gruppi di persone che si ritrovano anche per parlare di libri. Si va dai gruppi organizzati e ospitati dalle bibloteche o dalle librerie a quelli spontanei che nascono fra amiche, fra colleghi sul lavoro e fra genitori di alunni di scuole. Fino ai raggruppamenti di estranei che si incontrano grazie alla forza propulsiva delle piattaforme social. Qualche esempio?
– Camilla Ronzullo da giornalista radiofonica è diventata, grazie al suo blog (Zelda was a writer) e al suo profilo Instagram, organizzatrice di un bookclub milanese che, ormai alla quinta edizione, raccoglie un centinaio di lettori e lettrici alla Libreria Rizzoli in Galleria Vittorio Emanuele. Le sue non sono presentazioni di libri, ma discussioni colletive e argomentate, anche se un po’ affollate.
– Il Club del libro online è il primo circolo di lettura italiano online. Ha quasi 1.500 iscritti (un centinaio quelli attivi). Il filone tematico è scelto annualmente attraverso il voto degli iscritti, ma il genere narrativo cambia ogni mese. E poi, siccome dal web prima o poi si ritorna al reale, oltre alle discussioni virtuali sui forum e alle chat su Skype, il club promuove e organizza anche piccoli gruppi di lettura veri, più tradizionali, in varie città italiane.
Ma non occorre essere in tanti per fare un bookclub. Bastano anche due persone per animare una discussione su un libro buono o (perché no?) uno brutto. Può partecipare anche chi è in polemica con il libro o chi l’ha letto solo a metà o per niente. Per prendere la parola al dibattito oppure per ascoltare. Bastano solo due caratteristiche: una buona predisposizione al gruppo e la voglia di farsi coinvolgere.
A proporre i libri possono essere i/le partecipanti o il/la bookleader. Si può scegliere di leggere e discutere un libro solo oppure di mettere due libri a confronto. Si può discutere di libri oppure arrivare anche a fare come i gruppi di Fanfiction, che riscrivono i finali dei libri anche mescolando romanzi diversi.
Può esserci un filone tematico annuale (ad esempio i viaggi, la letteratura femminile, la narrativa legata a una città o a un paese o a un evento storico, libri dai quali vengono tratti film, e così via) oppure no, si va a ruota libera, senza un ordine preciso.
Si può scegliere di organizzare le discussioni sempre nello stesso posto oppure di fare incontri itineranti, per cercare nuovi luoghi in qualche modo legati al testo o all’autore.
E per pubblicizzare gli incontri? Dal passaparola al volantino, oppure email, Facebook, Whatsupp, Instagram, e così via.
Con Andrea Trifunovits abbiamo scelto di organizzare per il 2017/18 un bookclub itinerante. E’ stata un’esperienza formidabile. Alla scoperta del libro si è aggiunta la scoperta di un luogo e di persone che a quel luogo sono legate, ampliando così la cerchia di amici e di amiche.
All’Accademia di Ungheria in via Giulia abbiamo confrontato la visione di Sandor Marai (Il sangue di San Gennaro) e di Elena Ferrante (L’amica geniale) su Napoli.
Alla Casa delle Letterature in Piazza dell’Orologio abbiamo discusso della potente biografia di Marina Abramovic (Attraversare i muri) con la giornalista di Rai Radio Tre Elena del Drago, circondate da opere di Paolo Canevari, già marito di Abramovic,.
In occasione della Giornata della Memoria abbiamo esplorato il Ghetto e poi abbiamo discusso dell’opera di Giorgio Bassani (Il giardino dei Finzi Contini) alla Casa della Memoria e della Storia a Trastevere.
Per parlare di Tiziano Terzani (Un indovino un giorno mi disse) siamo state ospitate dall’Associazione della Stampa Estera in via dell’Umiltà insieme a Sigmund e Stefania Ginzberg e a altri giornalisti italiani e stranieri che lo hanno conosciuto, tradotto o semplicemente letto.
Per il nostro ultimo appuntamento siamo state sull’Appia Antica, a passeggiare e leggere e confrontare con la contemporaneità alcune pagine che Henry James (Una vacanza romana) dedicò alla Regina Viarum.
Andrea partirà questa estate per un continente lontano, ma sono sicura che troveremo il modo di condividere con lei nuove esplorazioni urbane e letterarie anche a distanza. Nel frattempo chi volesse offrire spunti e idee o anche solo partecipare alla nuova edizione del bookclub, è invitato caldamente a scrivermi direttamente: moribana8@gmail.com.
Anna Lisa Ghini Giglio
Master dall’Universita’ Lumsa di Roma e Dottorato all’Universita’ di Hull (Gran Bretagna). Ha effettuato ricerche su minoranze etniche, conflitti statali e non statali, violenza e non violenza politica collaborando con IsIAO (Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente) e CeMiSS (Centro Militare di Studi Strategici) di Roma e le Universita’ di Trieste e di Udine. Ha vissuto in Cina, Giappone, Hong Kong e Pakistan.