di Federica Bartolini Giungi
“Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna”.
Ah, con che condiscendenza queste parole vengono pronunciate, quasi a significare: “vedi come siamo bravi (noi uomini) a riconoscere i vostri meriti anche se il mondo ne è all’oscuro!”.
Con “Musa e getta”, la raccolta di racconti che ci terrà impegnate e unite durante la pausa estiva, termina il ciclo di incontri che ha visto il nostro Gruppo di lettura in italiano confrontarsi per nove mesi con alcune delle grandi scrittrici italiane ingiustamentedimenticate dalla storia. Un gruppo che è andato via via aumentando, spinto dal desiderio di conoscere una parte misconosciuta della narrativa, con la consapevolezza che “la letteratura fa un lavoro migliore della verità”, come affermava Doris Lessing.
Abbiamo apprezzato, discusso, a volte criticato i libri proposti, sempre insieme, sempre inoltrandoci senza preconcetti nell’importanza storica, biografica e letteraria della narrazione e della narratrice stessa.
Ma torniamo all’ultima proposta, “Musa e getta”, a cura di Arianna Ninchi e Silvia Siravo, attrici di formazione teatrale che mettono insieme un’antologia di racconti al femminile, scritti da sedici autrici contemporanee che raccontano altrettante ‘muse’:donne indimenticabili ma spesso dimenticate.
Dopo aver riflettuto sulle scrittrici, infatti, l’idea è stata di accendere i riflettori sulle muse ispiratrici, quelle donne che la storia ha usato per permettere a grandi uomini d’ingegno – dagli artisti ai politici – di realizzare i loro sogni.
Donne scandalose e sfrontate oppure timide e riservate, rese vittime o protagoniste di “relazioni pericolose” con altrettanti uomini, ma sempre rigorosamente sullo sfondo del palcoscenico a questi ultimi dedicato.
Ritanna Armeni, Tea Ranno, Maria Grazia Calandrone, per citare solo alcune autrici, raccontano, nel loro personalissimo stile, muse come Rosalind Franklin, Nadia Krupskaja, Amanda Lear, Maria Callas, Kate Moss e altre, offrendoci un nuovo codice di lettura sul rapporto tra i sessi e sull’identità femminile.
Ed è proprio la scelta di questo titolo ad aver stimolato nel nostro Gruppo il lancio di due nuovi progetti.
A partire dal mese di settembre il Gruppo di lettura si inoltrerà nella narrativa italiana contemporanea e queste autrici sono giusto l’antipasto per stuzzicare il nostro interesse. Scrittori e scrittrici (il programma definitivo sarà anch’esso presentato a settembre) ci accompagneranno, nell’ anno nuovo, alla scoperta di nuovi generi e produzioni, sicuramente più vicini al nostro modo di raffrontarci con il mondo che ci circonda.
Il secondo progetto nasce dall’esigenza di passare, per un attimo, dal mero ruolo di lettore a quello di protagonista, di musa, saltando, con coraggio, oltre il muro della ritrosia per affacciarci nel giardino delle esperienze condivise. La vita del Trailing Spouse, occasione straordinaria e ricca di esperienze, può essere caratterizzata, in alcuni momenti da una sorta di solitudine esistenziale, costellata da situazioni emotivamente complicate che faticano a uscire allo scoperto.
In questo contesto la scrittura può rivelarsi uno strumento per curare blocchi e alleviare paure, sostenendoci nella ricerca dell’autoconsapevolezza attraverso un diario, delle lettere, un memoir o dei piccoli racconti che travalicano i confini della confidenza sussurrata agli amici.
La penna si prende cura dei nostri pensieri, delle nostre memorie: le più faticose, ma anche divertenti e particolari, “le sfacciate assurdità” di pirandelliana memoria che ci capitano nel nostro vagabondare.
All’interno del nostro Gruppo abbiamo così deciso di organizzare il 5 e il 10 giugno un laboratorio di scrittura creativa e terapeutica, una conversazione tecnica ma anche un momento di riflessione e di condivisione che ci permetterà di acquisire qualche conoscenza per esprimere meglio le nostre esperienze.
Successivamente ci lasceremo una intera estate per elaborare una nostra personale narrazione. I racconti saranno collezionati ai primi di settembre e, se numerosi, racchiusi in un libro, “Memorie di nomadi per caso”.
Insomma, con la raccolta “Musa e getta” cercheremo essere partecipi di “altre” vite, storie, e silenzi. Con “Memorie di nomadi per caso” proveremo a condividere un piccolo brandello delle nostre vite, delle nostre storie e dei nostri silenzi.
Federica Bartolini Giungi
Laureata in Scienze Politiche, si specializza nell’insegnamento dell’italiano (L2) conseguendo un Master all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Dopo varie esperienze nelle istituzioni UE e all’UNHCR in Camerun, sceglie di insegnare la lingua italiana agli stranieri, in Italia e all’estero, nella convinzione che l’integrazione non possa prescindere dalla conoscenza linguistica. Dopo quattro anni a Bucarest, a fianco del marito Ambasciatore in Romania, e’ rientrata a Roma e fa parte del Direttivo ACDMAE con la carica di consigliera responsabile del Gruppo Affari Sociali e dell’organizzazione dell’International Film Club. Occuparsi del Gruppo i Lettura e Conversazione in italiano rimane una parte importate della sua partecipazione all’ACDMAE sin dal 2015.