di Susanna Bonini Verola
Lo scorso aprile, in prossimità delle feste pasquali, gli italiani travolti dalla pandemia sono stati capaci di straordinaria “resilienza” (termine entrato nel linguaggio quotidiano con l’esplosione del Covid-19) e con quella, a sorpresa, hanno anche tirato fuori una capacità di stare uniti di cui francamente avevamo perso memoria. Le prossime festività natalizie probabilmente non ci troveranno nello stesso stato d’animo: siamo tutti più stanchi di combattere contro un nemico invisibile e si avverte uno straordinario bisogno di lasciarci questo periodo dietro le spalle, tornare a guardare positivamente al futuro e ripartire. Come persone, come italiani, in definitiva, come “Sistema Paese”.
In questo senso non è stata casuale la scelta di chiedere proprio all’Ambasciatore Lorenzo Angeloni, Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese, d’intervenire sulle pagine della nostra rivista. Prima di contattarlo, avevamo ricevuto da più parti – soprattutto via social networks – inviti a uno shopping natalizio “responsabile e solidale”, in particolare verso quelle attività locali, artigianali o piccoli commerci, che senz’altro oggi si trovano più in difficoltà. Quegli appelli non ci avevano lasciato insensibili perché è innegabile che ognuno possa fare la sua piccola parte, ancor di più in prossimità delle feste, per aiutare una ripresa che in Italia è senz’altro urgente. Come? Per esempio scegliendo, una volta di più, un regalo Made in Italy.
“Comprare Made in Italy – sottolinea infatti Angeloni – non vuol dire solo dimostrare attenzione per la nostra comunità, ma fare una scelta ancora più importante e precisa, che dimostra attenzione per i diritti dei lavoratori, per la sostenibilità ambientale e per il rispetto delle tradizioni, elementi che caratterizzano i prodotti italiani”. Nonostante gli sforzi incessanti del suo ufficio per portare il meglio dell’Italia in tutto il mondo, farlo conoscere e apprezzare, in casa nostra e all’estero, “ancora pochi italiani – ha aggiunto – sanno che il nostro Paese vanta eccellenze in tutti i campi, eccellenze che la Farnesina e la rete diplomatico-consolare, insieme alla rete degli Uffici all’estero di ICE-Agenzia, sono impegnate a promuovere”. Se la pandemia ha rallentato (e in qualche caso fermato) buona parte del Paese, gli Uffici guidati dall’Ambasciatore sono stati pienamente operativi. Nessuna grande kermesse promozionale è stata cancellata: al contrario, l’effetto Covid ha imposto una riorganizzazione complessiva dell’azione, più improntata all’efficienza e quindi all’attuazione di strategie integrate che coinvolgono più partner e diversi settori dell’economia.
Ora utilizzando lo streaming, ora proponendo eventi in modalità “virtuale”, il quarto piano della Farnesina ha rispettato la sua tabella di marcia e così, da ottobre ad oggi, si sono susseguite la “Giornata del contemporaneo”, la “Settimana della lingua italiana nel mondo” e quella dedicata alla Cucina Italiana e poi, ancora cinema, design, musica e moda. Nessuno di quei comparti che quotidianamente costruiscono e rendono possibile l’“Italian Way of Life”, lo stile italiano di vita che tutto il mondo c’invidia, è stato lasciato indietro.
Riuscirci, fa intendere Angeloni, è stato difficile ma allo stesso tempo siamo stati facilitati da numeri che attualmente fanno “grande” il nostro Made in Italy. “Solo per citare qualche dato – ricorda – siamo i primi in Europa per numero d’imprese culturali e primi al mondo, con la Cina, per quantità di siti UNESCO”. Ancora, “siamo campioni nell’economia circolare e nell’efficienza e, infatti, l’Italia è il Paese europeo con la più alta percentuale di rifiuti avviati al riciclo che sono quasi l’80%, percentuale nettamente superiore a quelle di Francia, Regno Unito, Germania e Spagna”. I dati dicono anche che la nostra agricoltura vanta 299 Indicazioni Geografiche riconosciute a livello comunitario ed è la più sostenibile e competitiva d’Europa. Riusciamo anche a produrre un agroalimentare con i residui chimici più bassi ed emettendo circa il 50% di gas serra in meno della media europea. Se l’agricoltura italiana fa decisamente meglio di quella di altri grandi Paesi anche la nostra enogastronomia, secondo gli esperti, continuerà a fare la parte del leone in questo Natale 2020. A tavola non potremo certo aggiungere il famoso posto in più per l’amico, ma potremo deliziare lo stesso i palati della nostra famiglia e magari regalare una buona bottiglia a chi non si è potuto sedere con noi. In attesa di un nuovo Dpcm, che potrebbe confermare o rafforzare le misure anti-Covid di novembre, gli italiani infatti una cosa l’hanno capita: il Natale 2020 sarà per forza “sobrio” ma almeno lo shopping, (meglio ancora se online e su siti con vetrine per i prodotti italiani) sarà concesso!
E allora ricordiamoci bene che vini e cibi della nostra tradizione, giocattoli, articoli artigianali e di design, moda, cosmetici e profumi Made in Italy, così come i libri sono molto più di una semplice “strenna natalizia”. Sono un sostegno concreto alle migliaia d’imprese italiane che rischiano di non riaprire l’anno prossimo. Per questo non possiamo non condividere il pensiero di Lorenzo Angeloni: “con un regalo autenticamente italiano non farai solo piacere a te stesso e ai tuoi cari; darai anche un contributo, piccolo ma importante, al rilancio del Paese”.
Lorenzo Angeloni
Laureato in Giurisprudenza all’Università di Perugia, è entrato in carriera diplomatica nel 1985. Ha prestato servizio a Montevideo, Francoforte e Algeri. E’ stato Capo Segreteria del Sottosegretario di Stato, Ambasciatore a Khartoum dal 2003 al 2007, durante lo scoppio della crisi del Darfour. Ha ricoperto la carica di Vice Direttore Generale per i Paesi dell’Asia, dell’Oceania, del Pacifico e Antartide ed è stato Ambasciatore d’Italia in Vietnam (2010-2015) e Ambasciatore d’Italia in India (2015-2019). Oggi è Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese.