di Marzia Brofferio Celeste
Il libro che vi voglio consigliare oggi è un libro recentissimo, vincitore del Premio Letterario Zingarelli, dal titolo Cuore Agro.
Ho incontrato l’autrice, Nina Quarenghi, qualche mese fa, casualmente, un pomeriggio incredibilmente caldo a Tivoli. E’ una donna timida, sorridente e pacata, che emana serenità e non fatico ad immaginarla nella sua classe, circondata da giovani adolescenti che restano incantati dalla sua voce suadente.
Ispirato ad una storia vera (l’autrice oltre ad essere un’insegnante di scuola media è una storica autrice di saggi) è un libro scritto in prima persona sotto forma di diario, dalla trama ben costruita, dal linguaggio leggero, lineare e scorrevole, dove ogni personaggio ha un suo ruolo ben preciso ed è in armonia con la storia. Col trascorrere delle pagine ci si accorge che nessuna descrizione dei luoghi e delle atmosfere è né frettolosa né troppo pedante, che i dialoghi sono ben costruiti e la traslitterazione in dialetto è encomiabile, che i personaggi sono compiuti e nulla resta in sospeso.
E’ un inno alla scuola pubblica, nella fattispecie quella materna, ma che possiamo allargare all’intero percorso scolastico. E’ un omaggio agli insegnanti, quelli veri, quelli appassionati, quelli che non si arrendono di fronte alle difficoltà oggettive, economiche, personali e di salute. E’ soprattutto un libro che racconta e descrive con piccole pennellate dai colori vivaci, la realtà contadina italiana d’inizio novecento, con punte di forte drammaticità ma anche con momenti esilaranti e più leggeri.
La storia di Cuore Agro è la storia di Lidia Vitali, una giovanissima maestra montessoriana che, piena di entusiasmo e determinazione, nel 1915 parte dalla provincia di Bergamo per insegnare ai figli piccoli (è una scuola dell’infanzia) dei braccianti stagionali nelle terre malariche ed arretrate dell’agro pontino. E’ una decisione difficile, inusuale, che faticherà a fare accettare ai suoi genitori, ai suoi coetanei e al mondo benestante che la circonda. Ma Lidia, con l’impeto che caratterizza molti giovani che hanno un sogno ben chiaro in mente, si lancia sola verso un’avventura di cui non immagina assolutamente la portata ma che si sente pronta a vivere.
La realtà che Lidia troverà al suo arrivo a Torrescura, una cittadina non lontana da Fiumicino, è ben diversa da quella da lei immaginata: il clima, il dialetto incomprensibile, i costumi locali, la mentalità, la povertà assoluta, le malattie e la mancanza di infrastrutture ed igiene sono solo una parte degli elementi che metteranno a dura prova il suo ottimismo. Ma proprio questo contrasto tra il mondo ideale e quello reale, consentirà a Lidia di fare i conti con una pagina oscura del proprio passato, aiutata da Anita, una bimbetta di 10 anni con un talento artistico sopra alla media, e da Cosetta, la giunonica cuoca e custode della scuola.
Nel libro si alternano momenti di vera sofferenza a momenti di tenerezza assoluta, momenti di commozione a momenti d’ilarità. Ci sono descrizioni di epidemie che mettono a repentaglio la vita dei giovanissimi alunni della scuola, c’è il costante riferimento agli eventi al fronte (siamo agli inizi della prima guerra mondiale), c’è una storia di amicizia tra donne totalmente diverse per età, esperienza e ceto sociale, c’è il clima di terrore determinato da una manciata di uomini senza scrupoli che controllano la vita dei braccianti, c’è una storia d’amore e c’è un omicidio. Il tutto raccontato in poco più di duecento pagine. Una vera chicca!
Marzia Brofferio Celeste
Marzia Brofferio Celeste, laureata in Bocconi in Economia Aziendale, dopo un anno presso la Commissione Europea a Bruxelles, ha lavorato come consulente (Head Hunter e Formazione Manageriale) per numerose multinazionali in Italia, in Francia ed in Belgio.
Ha vissuto in Siria (Damasco), Bulgaria (Sofia), Belgio (Bruxelles), Regno Unito (Londra). Dal 2010 è membro del Coro ACDMAE