di Marzia Brofferio Celeste
“Il cognome delle donne” (Ed. Feltrinelli, pp. 408, 2023) è una saga familiare siciliana tutta al femminile: tre generazioni di donne che, in modi e tempi diversi, cercano di ritagliarsi un proprio posto nel mondo.
La storia inizia ai primi del Novecento e procede a piccoli passi fino alla fine degli anni Ottanta. Sullo sfondo vengono descritti importanti eventi storici e politici come la guerra, il voto alle donne, l’uccisione di Moro, ma si parla anche di piccole cose di tutti i giorni che fortemente hanno caratterizzato quegli anni: la televisione, l’arrivo della lavatrice, la mitica macchina da cucire a pedale Singer, il cinematografo, i mondiali dell’82, i formaggini Susanna, De Gregori, Guccini, il passaggio dal vinile ai CD…
Il filo che lega il romanzo è senz’altro l’appartenenza famigliare, ma molto è costruito sulla condivisione del ruolo di donna: ora figlia, ora sorella, ora madre, ora amica. Le protagoniste si confrontano e si distinguono tra loro per tenacia e abilità personali, ma condividono consuetudini, proverbi, determinazione e una visione molto pragmatica del futuro. Meno forti e affidabili sono le figure maschili della famiglia. Tuttavia, la legge e gli usi affidano proprio a loro, e solo a loro, il potere decisionale su tutte le questioni più rilevanti: sposarsi, studiare, lavorare, traslocare, acquistare casa e macchina. E le donne della famiglia devono trovare il modo per non soccombere facendo sentire con intelligenza, astuzia, determinazione e lungimiranza il loro punto di vista. E dimostrando sempre e comunque la loro capacità di resilienza.
Il cognome delle donne è quindi una storia semplice, che descrive la vita di una famiglia come ce ne sono state tante, e forse proprio per questo incanta, cattura, e le pagine scorrono sotto i nostri occhi senza che neppure ce ne accorgiamo.
È un libro delicato ma potente, che tra rabbia, riscatto, orgoglio, pianto, lotte, asservimenti, racconta in modo compiuto la difficoltà che in Italia nel secolo scorso (e forse ancora oggi?) le donne hanno dovuto affrontare per il solo motivo di essere il “sesso debole”.
Ma non fraintendetemi. Non etichetterei questo romanzo tra quelli femministi (nel senso negativo del termine). In questo libro le cinque protagoniste non vogliono erigersi a combattenti per annullare le diseguaglianze tra uomo e donna: sono ben coscienti delle differenze tra i due sessi, ma non per questo sono pronte a rinunciare ai loro diritti. E uno di questi è scegliere di portare il proprio cognome.
“Il cognome tuo te lo tieni?
Adesso dice che te lo puoi tenere se vuoi, lo aggiungi a quello di tuo marito… L’ho letto sul giornale…
Non c’è bisogno che lo dice il giornale, basta che lo dici tu quando ti presenti alle persone: Piacere, Patrizia Maraviglia”.
Marzia Brofferio Celeste
Marzia Brofferio Celeste, laureata in Bocconi in Economia Aziendale, dopo un anno presso la Commissione Europea a Bruxelles, ha lavorato come consulente (Head Hunter e Formazione Manageriale) per numerose multinazionali in Italia, in Francia ed in Belgio.
Ha vissuto in Siria (Damasco), Bulgaria (Sofia), Belgio (Bruxelles), Regno Unito (Londra). Dal 2010 è membro del Coro ACDMAE