di Nancy Milesis Romano
Dopo un primo incontro virtuale con le coriste tramite la piattaforma Lark Meetings e un tentativo con la app Acapella ho definitivamente deciso di utilizzare Zoom, con l’aiuto di Sony Vegas e KineMaster per la realizzazione video, e l’assistenza di Smule e Metronaut per le registrazioni dal vivo.
Solo tre mesi fa non avrei mai immaginato di scrivere righe simili e, meno che mai, di realizzare una transizione al digitale con tutto il Coro ACDMAE. Inutile negarlo, abbiamo scoperto un mondo nuovo, fatto di tecnologia, e non potremo più farne a meno.
A fine febbraio abbiamo dovuto mettere nel cassetto numerosi progetti e vari concerti in programma nella seconda metà dell’anno, abbiamo convertito in voucher i biglietti aerei già acquistati per Oslo e cancellato le prenotazioni per Nicosia. Ma non ci siamo perse d’animo e, rimboccate subito le maniche, abbiamo iniziato a studiare la musica con una nuova prospettiva che ha significato, in concreto, moltiplicare il nostro lavoro settimanale.
Con un’organizzazione alternativa, infatti, siamo passate a più prove settimanali. Miracolo della tecnologia, perché la puntualità non è stata più un problema e abbiamo anche potuto approfittare maggiormente dei tempi a nostra disposizione.
Il passaggio al digitale ci ha regalato la presenza costante di tante coriste che si trovano all’estero e che, in questi anni e nelle diverse sedi, avevano continuato a studiare la musica e il nostro repertorio. Questo è stato senz’altro uno degli aspetti più positivi delle prove con Zoom. E così oggi ci colleghiamo settimanalmente con i paesi di quattro diversi continenti. Sono state proprio le coriste più lontane ad adeguarsi di buon grado a questo nuovo metodo di studio pur di stare con noi.
L’entusiasmo condiviso da tutte ha fatto anche nascere il nostro nuovo progetto virtuale musicale: il Beatus Vir RV 597, una meravigliosa composizione del Prete rosso, Don Antonio Vivaldi, che ci ha trasmesso ancora più energia e la spinta necessaria al nostro nuovo inizio.
Io e Fabiola, collega e ormai da anni mia assistente musicale, abbiamo lavorato intensamente in questo periodo per trascrivere e rielaborare il brano originale di Vivaldi che è per un doppio coro misto, adattandolo per un doppio coro femminile.
Ma come funziona lo studio della musica negli incontri virtuali?
Le nostre prove sono senz’altro cambiate, infatti, oggi assomigliano di più a una specie di master class. Iniziamo sempre con lo studio dello spartito e cioè con una vera e propria analisi musicale dei brani che le coriste seguono sui loro spartiti.
Io e Fabiola organizziamo delle vere e proprie prove sdoppiate: ognuna di noi riesce a lavorare, anche negli stessi orari, ma con gruppi diversi, a seconda delle diverse voci.
Può capitare che il suono arrivi leggermente in ritardo, una circostanza che dipende dalla qualità dei diversi collegamenti internet e che talvolta ci impone di lavorare in gruppi più piccoli. Non dimentichiamo, poi, che il brano di Vivaldi è lungo e complesso per cui lo studio deve per forza esser diviso nelle quattro diverse voci.
Anche per questo motivo, per facilitarne lo studio, registro al pianoforte la base che sostituisce gli strumenti musicali e poi, dopo ogni prova, e durante la settimana, le coriste mi inviano le registrazioni fatte da loro dei nuovi brani imparati su questa base.
Il grande vantaggio di questo nuovo metodo di lavoro è la possibilità di seguire ogni corista con più attenzione, con un lavoro personalizzato e mirato alla vocalità di ogni singola persona.
Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, ho scoperto come la tecnologia, con diversi programmi informatici e le tante applicazioni offerte, ci stava miracolosamente venendo in aiuto. In campo musicale, un’impresa simile, fino a poco tempo fa sarebbe stata assolutamente inimmaginabile. Per questo abbiamo deciso, senza alcun dubbio, che anche quando le consuete prove riprenderanno al Circolo, non abbandoneremo mai quelle virtuali.
Le parole di Johann Sebastian Bach ci hanno fatto eco in queste settimane di strana calma: “ La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori”.
Nancy Milesis Romano
E’ nata in Argentina ed è diplomata in pianoforte e canto. Dopo un decennio negli Stati Uniti si trasferisce in Italia, dove si specializza in musica barocca. A Kiev studia Direzione d’orchestra. E’ fondatore e direttore dal 2008 del Coro dell’ACDMAE e del “Kiev Baroque Consort”. E’ direttore artistico dell’Italia Festival Barocco e Presidente dell’ACDMAE.