di Marìa Gabriela Echeverrìa Serpi
Approfondire nelle diverse forme di letteratura spagnola ed ispanoamericana è lo scopo del nostro gruppodi letture e conversazioni. Con questo proposito abbiamo dedicato una delle nostre letture mensili ad ungenere letterario che fu un fenomeno specifico, fiorito nella zona del Río de la Plata. Si tratta della
Letteratura Gauchesca, nata come prodotto del sentimento di identità nazionale della fine dell’ottocento.
La Letteratura Gauchesca fa parte del movimento regionalista ispano-americano di quel periodo. Gli scrittori cominciano a rendersi conto che non bisognava copiare l’Europa ma essere creativi ispirandosi ad una cultura autoctona, per così unirsi culturalmente. Nasce il desiderio di scrivere su temi americani.
Il tema centrale di questa letteratura fu Il Gaucho, in un tentativo riuscito di esaltazione dei valori nazionalisti ed autoctoni, che ha avuto un impatto importante nel percorso letterario latinoamericano. Si può dire che rappresenta il primo genere culturale autenticamente americano. Infatti, fino ad allora gli altri generi letterari avevano più o meno origine europee ed erano stati modificati in seguito all’arrivo in America, ma mai nessuno di questi era nato realmente in America. Si tratta di una letteratura ispirata dai gauchos, che riflette il loro modo di vivere, le loro tradizioni e mentalità; nella ricerca di una identità autoctona.
Figura idealizzata , il Gaucho è diventato simbolo dei valori del coraggio, dell’onore e soprattutto della libertà dell’uomo delle praterie e della campagna. In torno a lui nasce una letteratura sia in poesia che in prosa. Questa descrive il loro mondo nomade. Il Gaucho, mandriano solitario e naturale nemico del vivere sociale, ma portato anche alla musica e alla poesia, menestrello e chitarrista, a modo suo filosofo e amante della bellezza.
Il Gaucho è stato il custode e domatore del bestiame delle immense praterie della pampa, non solo in Argentina ma anche in Uruguay e nel sud del Brasile. In torno a lui si è sviluppata tutta una cultura, tradizioni, riti, costumi e persino abitudini culinarie.
Il Gaucho nasce nel tempo della colonia spagnola. Personaggio nomade, meticcio di spagnolo ed indigena, lavorava per conto suo caciando il bestiame selvaggio della pampa. Nelle grande proprietà terriere di quel periodo, è stato lui chi si è occupato di custodire il bestiame e di gestire le attività derivate, come ad esempio domare i cavalli selvaggi.
Più tardi nelle guerre di indipendenza diventa un importante alleato degli eserciti di liberazione.
Coraggioso, buon cavaliere, conoscitore del terreno e della natura, si rivela un audace e utile soldato.
Nel sentire collettivo il Gaucho diventa eroe e fonte d’ispirazione. Grazie alla Letteratura Gauchesca dell’Argentina, il Gaucho sarà elevato a figura mitica raggiungendo l’universalità in “Martín Fierro”, poema epico gauchesco di José Hernández ed in “Don Segundo Sombra”, romanzo di Ricardo Güiraldes, il quale è stato oggetto della nostra lettura, studio e commento.
Güiraldes, uno dei grandi della Letteratura Gauchesca, diceva che la forza del Gaucho davanti alla fatica e la durezza del suo modo di vivere, dimostrava che si può resistere quando si ha la volontà di non cedere davanti a niente. Se si ha il corpo abituato alla fatica fisica del duro lavoro, ci si riesce grazie alla volontà di
non arrendersi mai. Nella dedicatoria del suo libro Güiraldes dice “Al gaucho que llevo en mí, sacramente, como la custodia lleva la ostia”. Chi sa quanti di noi portano dentro un Gaucho…
Marìa Gabriela Echeverrìa Serpi
Nata in Costa Rica, laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali in Belgio, funzionario diplomatico per il suo Paese e poi consorte, mamma e ora persino nonna! Appassionata di musica e letteratura, è contagiosa: ha fondato ben tre gruppi di lettura a Roma e Caracas. Canta con grande passione nel coro dell’ACDMAE.