di Giacomo Mura
È una vera gioia ritrovarsi insieme per tornare a condividere meravigliosi momenti musicali e umani nello spazio virtuale del Programma C. Ed è con grande calore ed entusiasmo che io e la co-organizzatrice Ryoko, salutiamo tutti gli iscritti: chi aveva già partecipato ai nostri incontri, e chi si è unito alla nostra nuova avventura o sta per farlo.
La seconda stagione del Programma è già riuscita a suscitare forti emozioni proponendo temi fuori dal comune, che ci hanno permesso di analizzare da una nuova prospettiva tanti “gioielli” musicali, in diversa misura celebri o iconici, ma tutti ugualmente carichi di grande bellezza e significato. Capolavori che, come sempre, abbiamo scoperto insieme.
I sanguigni contrasti della “Festa Tragica” all’interno dell’opera italiana (e non) hanno aperto le danze di questa nuova stagione dandoci modo di apprezzare nuovi aspetti della tradizione del teatro musicale e dei suoi mezzi espressivi ed offrendoci, naturalmente, un ottimo pretesto per tuffarci in capolavori indimenticabili di giganti come Verdi e Bizet.
Sanguigne (e talvolta sanguinarie) sono anche le leggende che aleggiano sugli ormai mitici rapporti tra Antonio Salierie Wolfgang Amadeus Mozart nella Vienna imperiale di Giuseppe II: leggende che abbiamo raccontato, vissuto, passato sotto la lente del nostro microscopio storico e artistico, e infine demistificato.
Ciò che ci aspetta nel nuovo anno nuovo non sarà certo da meno. Da un incontro all’altro, ci sposteremo nei più lontani contesti musicali europei e visiteremo Maestri e tradizioni multiformi e variopinte, toccando musica che scintilla di vita e leggerezza come pezzi che scandagliano gli abissi e i misteri dell’animo.
L’esilarante storia dell’Operetta prepara la stagione delle feste e l’ingresso nell’anno nuovo che sarà salutato da un incontro dedicato all’origine e all’ascesa della musica da film: una tradizione relativamente recente che s’intreccia con un’arte ancora piuttosto giovane che, tuttavia, vanta radici addirittura antecedenti all’invenzione stessa della cinepresa.
Nel dipanarsi del 2023 visiteremo l’Italia “magica” vista dagli occhi iper-romantici di un giovane genio francese, Hector Berlioz, capace di interpretare il suo viaggio nella Penisola con l’arco psicologico interiore di un alter-ego eroico e dannato, incarnazione e simbolo di un secolo ricco e maledetto. In seguito, ci sposteremo nel cuore della Germania, in Turingia, ospiti della famiglia musicale più straordinaria di tutti i tempi, i Bach, il cui crescendo di eccellenza fino tocca l’apice assoluto in Johann Sebastian e nella sua natura tanto monolitica quanto ambivalente.
Nel mese di aprile ci caleremo in una delle esperienze musicali interiormente più sconvolgenti di tutta la storia della nostra cultura: ci lasceremo guidare da un morente Franz Schubert in una meditazione esistenziale lacerante, consolatrice, misteriosa e trasfigurante. Una piena comprensione de “La Morte e la Fanciulla” ci marcherà in modo indelebile, per sempre.
L’arrivo della prossima primavera non può che essere celebrato con il grande viaggio musicale della Sinfonia Pastorale di Beethoven, che ci porterà ad esplorare il complesso, ma meraviglioso e purificatore rapporto umano con la Natura, attraverso un’avventura dai colori vivaci e iridescenti.
La chiusura di una stagione tanto dinamica sarà affidata alla musica da ballo, un’arte inizialmente umile e scarsamente considerata, che con il passare dei secoli ha guadagnato un’importanza e una nobiltà tali da farla diventare simbolo di interi popoli: specchio delle società, dei loro pensieri e dei loro tempi.
Giacomo Mura
Nato nel 1992, comincia lo studio del violino all’età di 8 anni alla scuola Civica di Milano, sotto la guida del maestro Carlo De Martini. Nel 2011 ottiene il diploma di maturità scientifica e il diploma di violino presso il Conservatorio di Musica di Como, dove nel 2013 consegue la laurea di secondo livello (master of music).
Durante e dopo gli studi accademici frequenta al Conservatorio di Musica G.Verdi di Como i corsi di storia della musica tenuti dall’illustre professor Alberto Batisti.
Dal 2014 al 2018 ha fatto parte dell’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, sotto la direzione di Alexander Lonquich. Ha studiato dal 2016 al 2018 presso il Maestro Anne Harvey Nagl (violino) e il Maestro Fabian Rieser (violino e didattica musicale) a Vienna.
Da più di due anni è impegnato nel diffondere una profonda conoscenza della musica classica, insegnandone la storia e come raggiungere un ascolto consapevole e ricco. Negli ultimi anni ha tenuto eventi e conferenze collaborando con l’Ambasciata di Italia a Vienna, la Società Dante Alighieri di Vienna, il gruppo internazionale “The Austral Group”, l’Università del Colorado, la Wiener Volkshochschülen, l’associazione di istruzione musicale privata MUSEDU, l’associazione “Initiative Wir Sinnd”.