della Redazione ACDMAE
Anche col Design, settore che vede il nostro Paese dominare a livello internazionale, si può fare Diplomazia, specie quando questa ha per missione la promozione del “Made in Italy” e l’internazionalizzazione delle nostre migliori aziende.
Dopo un lancio fortunato, nel 2017, anche la seconda edizione della giornata del design italiano (IDD) ha portato con successo il meglio del nostro patrimonio creativo di design storico e contemporaneo, all’attenzione dei grandi mercati: più di 100 eventi hanno tenuto banco in altrettante città del mondo, grazie a migliaia di selezionatissimi ‘Ambasciatori’ del settore, tra architetti, designer, accademici, giornalisti e imprenditori.
La grande kermesse promozionale è frutto di un intenso gioco di squadra coordinato dalla Farnesina, in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, la Triennale e il Salone del mobile di Milano, l’Agenzia ICE, Altagamma, la fondazione ADI per il Disegno Industriale, la Fondazione Compasso D’Oro assieme a una cinquantina tra federazioni, associazioni, Università e scuole di Design. Presentando la giornata il numero uno della Farnesina, Elisabetta Belloni, ha infatti riconosciuto come l’Italian Design Day sia “il culmine di un percorso e di un’azione comune, un progetto di promozione integrata che fa del design uno strumento di diplomazia moderna”. Uno sforzo imponente, a ulteriore dimostrazione che la collaborazione allargata pubblico-privato, quando riesce, fa la differenza, producendo ricadute tangibili in termini d’immagine e di domanda mondiale di prodotti italiani di qualità.
Dopo l’IDD 2017, che coinvolse oltre 20mila operatori del settore, la rinomata vetrina del Salone del Mobile ha per esempio consolidato ulteriormente la propria fama in nuovi mercati come quello russo e cinese. Oggi il Salone del Mobile di Shanghai non a caso è diventato uno dei più gettonati dai nostri brand, uno straordinario trampolino di lancio per la conquista del gigante asiatico. Del resto, come ha ricordato Vincenzo De Luca, Direttore per la Promozione del Sistema Paese, “le imprese italiane di design sono tra quelle oggi più fortemente spinte ad internazionalizzarsi”. “Si tratta di un’eccellenza indiscussa del nostro Paese – ha aggiunto – su cui punta anche la Farnesina per promuovere nel Mondo il “marchio Italia”.
Il “Made in Italy”, secondo un noto studio KPMG, è il terzo marchio più conosciuto al mondo, dopo Coca Cola e Visa, mentre stando a un recente rapporto di Confindustria – “Esportare la dolce vita” – in meno di cinque anni i mercati del mondo più avanzati (una trentina circa) importeranno dall’Italia 70 miliardi di prodotti con contenuti di design italiano, segnando una crescita del 20% rispetto il 2016. Maria Cristina Didero, una delle poche curatrici italiane indipendenti in questo campo, acclamata e conosciuta in tutto il mondo, non ha dubbi: “Per quanto il Design sia una realtà italiana ormai consolidata a livello internazionale, manifestazioni come l’Italian Design Day sono assolutamente positive e utili al rafforzamento delle nostre posizioni sui mercati internazionali”.
A rendere ancora più interessante l’edizione di quest’anno è stato anche il tema-filo conduttore della manifestazione sul rapporto tra Uomo e Natura che ha permesso di riflettere su come il Disegno Industriale può contribuire alla sostenibilità ambientale del Pianeta. Un tema centrale per l’azione dei governi e delle aziende su cui il nostro Paese ha avanzato idee e soluzioni, promuovendo un dibattito internazionale che, di fatto, sarà propedeutico alla XXII Triennale di Milano del 2019 e all’Esposizione Universale del 2020 di Dubai su “Connecting mind, Creating future”.