di Marzia Brofferio Celeste
La ragazza delle meraviglie, di Lavinia Petti – ed. Longanesi – 448 pagine
Oggi voglio parlarvi di un libro che mi ha catturato e che mi ha fatto scoprire molti scorci di Napoli che non conoscevo. A metà tra giallo e thriller, la storia si sviluppa nei sotterranei della città campana durante un inverno incredibilmente rigido ed ha per protagonista Fanny, una curiosa ragazzina che pochi giorni prima del suo quattordicesimo compleanno scopre di essere stata adottata. Il linguaggio è leggero, inframmezzato da parole e proverbi in dialetto a sottolineare l’ambientazione nella Napoli popolare dei quartieri di Forcella e dei Tribunali. Tra le pagine troviamo amore, tenerezza e amicizia: sentimenti pieni e profondi che aiuteranno Fanny a superare il dolore (e la rabbia) provocato dalla sconvolgente scoperta di essere stata abbandonata. E non mancano anche magia, esoterismo, sogni premonitori, incantesimi, pozioni e un Pulcinella sornione che guiderà la ragazza nel suo disperato bisogno di scoprire le sue origini e l’identità dei suoi genitori biologici. Ma è soprattutto la città di Napoli con i suoi palazzi, i suoi sotterranei, le sue cripte sconosciute, i suoi vicoli, le sue credenze popolari, le sue canzoni che mi è piaciuta in questo libro.
Il romanzo si apre con l’immagine di una neonata che viene lasciata pochi giorni prima di Natale nella Ruota degli Esposti dell’ospedale dell’Annunziata. Insieme alla bambina viene lasciata una moneta e una chiave arrugginita con attaccato un cartellino con scritto “TDI”. La donna che lascia la bambina nella ruota pronuncia solo poche parole, parole enigmatiche e inquietanti: “Aiutami. Ti prego. Tienila come un segreto, o ‘sta creatura è morta”. E il segreto è gelosamente custodito per anni, fino a quando la curiosità dell’adolescente non le fa scoprire per caso la grossa bugia su cui è stata costruita tutta la sua giovane vita. Ma è una scoperta a metà, è una scoperta che lascia senza risposta troppe domande a cui nessuno sa rispondere: Perchè è stata abbandonata? Chi erano i suoi genitori? Dove sono ora? Perchè tutti questi segreti? Perchè qualcuno dovrebbe volerla morta? E l’unica soluzione è scappare e lasciarsi trasportare dall’intuito e dai sogni. Si, perchè Fanny fa dei sogni premonitori che non sa controllare, che la terrorizzano, che le sono costati la diffidenza dei vicini e parenti (nel quartiere la chiamano “la janara”, la strega) ma che l’aiuteranno a dipanare il mistero che la circonda e che la tormenta.
La storia è ben scritta, con coerenza e con un ritmo incalzante. Anche i diversi personaggi che Fanny incontrerà nella sua ricerca della verità sono ben costruiti: una zia pettegola, una cugina invidiosa, un vecchio saggio e sapiente, un ragazzino che vuole essere invisibile, una vecchia megera, l’immancabile cattivo, e sullo sfondo -sempre presenti- i genitori adottivi che si contrappongono ai genitori biologici.
A prima lettura questo libro potrebbe sembrare un romanzo per adolescenti, ma se ci si sofferma ad analizzarlo ci si accorge che la scrittrice affronta il tema della rapporto genitore/figlio sotto diverse angolature: chi è figlio indesiderato e chi è fin troppo atteso e voluto, chi resta orfano per disgrazia e chi per abbandono, chi non è genitore per scelta, chi non lo è per sfortuna. Ma il filo è sempre lo stesso: cosa vuol dire essere figlio? Cosa vuol dire essere genitore? E si è figli o genitori solo se si ha una parentela di sangue? Essendo io madre di due figli adottivi, la risposta l’ho già trovata da tempo, e voi?
Marzia Brofferio Celeste
Laureata in Bocconi in Economia Aziendale, dopo un anno di lavoro alla Commissione UE di Bruxelles diventa consulente (Head Hunter e Formazione Manageriale) per numerose multinazionali in Italia, in Francia ed in Belgio.
Madre di due figli, ha sempre partecipato attivamente alle diverse associazioni dei genitori, ai consigli d’istituto e ai comitati di scuola e oggi è membro APE del Lycée Chateaubriand di Roma.
Ha vissuto in Siria (Damasco), Bulgaria (Sofia), Belgio (Bruxelles), Regno Unito (Londra). Dal 2010 è membro del Coro ACDMAE.
Non vedo l’ora di fare una passeggiata per Napoli in compagnia di Fanny!
Grazie Marzia
Chissà se il libro è cosi accattivante come la recensione? Grazie Marzia moto ben scritto