di Maria Rosaria Gallo Colella
Ho vissuto il mio trasferimento in Costarica con molta curiosità.
Un’ esperienza completamente diversa da quanto vissuto finora, un paese da scoprire nella sua diversità: animali esotici, flora lussureggiante, paesaggi mozzafiato.
Sapevo però che la Capitale difficilmente avrebbe offerto le stesse opportunità godute finora in materia culturale e, nello specifico, in campo cinematografico.
Grande sorpresa, quindi, nello scoprire, a pochi giorni dal mio arrivo, che uno degli eventi più attesi in città è il Festival del Cinema Europeo. Realizzato in collaborazione con l’Unione Europea, l’intento del Festival è portare in Costarica il meglio del cinema prodotto in Europa.
Le pellicole vengono proiettate al Cine Magaly, miracolosamente sopravvissuto alle conseguenze economiche del Covid. Elegantemente ristrutturato, l’edificio è composto di poche sale che offrono la possibilità di visione in un clima da cinematografo d’ altri tempi; neanche a dirlo, mi impossesso del lasciapassare per tutto il periodo in cui saranno proiettate le produzioni europee.
A rappresentare il cinema italiano è stato scelto “Mio fratello rincorre i dinosauri”: film del 2019 con Alessandro Gassman e Isabella Ragonese, per la regia di Stefano Cipani.
La trama è autobiografica: qualche anno fa il regista, all’ epoca sceneggiatore, aveva pubblicato un video su Facebook realizzato assieme al fratello Giovanni, affetto da Sindrome di Down.
Tratto da una storia vera, quindi, un film che più vero non si può: l’arrivo in famiglia di un fratellino, tanto desiderato quanto sorprendente, che dai genitori viene presentato ai fratelli più grandi come “un supereroe”.
E super lo è, Lorenzo: quel maledetto “cromosoma in più” non gli impedisce di vivere la sua vita differente con una pienezza e una generosità non sempre compresa.
Difficoltà sembrano averne più le persone che lo circondano, soprattutto il fratello Giovanni che una volta diventato adolescente capisce che l’immagine del fratellino speciale che i genitori gli avevano costruito era una maniera per permettere a lui, ma anche al mondo circostante, di guardare a quella diversità come una possibilità di misurarsi con qualcosa di inaspettato che però può riservare incredibili possibilità.
Un racconto che chiama le cose con il loro nome e non nasconde le difficoltà; una narrazione che guarda in faccia ai problemi, alle incomprensioni con questo bimbo speciale, alla vergogna di suo fratello nel presentarlo agli amici, alla fidanzata: in un mondo in cui dobbiamo essere tutti uguali, tutti conformi, per essere “giusti”, che invece scopre che anche l’imperfezione può essere bellezza.
Maria Rosaria Gallo Colella
Napoletana di nascita e temperamento, si è laureata in Lingue e Letterature straniere presso il prestigioso Istituto Orientale della città partenopea. Le lingue le ha poi praticate accompagnando il marito, in giro per il mondo, e seguendo le avventure scolastiche dei cinque figli! Da sempre si occupa della nostra Rubrica “Visti per Voi”, uno spazio che, per fortuna, non ha abbandonato durante i quattro anni di permanenza ad Oslo, al seguito del marito, già Ambasciatore italiano in Norvegia. Con lui, oggi sta vivendo una nuova avventura in un paese lontano, il Costarica, ma senza mai abbandonare la sua grande passione per il Cinema.
Articolo molto Interessante. Brava Maria Rosaria!