di Maria Rosaria Gallo Colella
In questo strano anno che ci siamo lasciati alle spalle di film ne abbiamo visti tanti e, costretti dalle circostanze, abbiamo adottato uno stile di vita che potrebbe tristemente abituarci a modalità che rischiano di segnare irrimediabilmente la giusta magia della pellicola: lo schermo piccolo di una TV, la dispersione del salotto di casa, la passività della fruizione casalinga.
Proviamo allora a riappropriarci di quel momento magico che il regista/cantastorie prepara per noi e tentiamo di individuare altre strade di coinvolgimento, in attesa di poter finalmente rientrare liberamente e definitivamente in una sala cinematografica.
VOLEVO NASCONDERMI di G. Dirittié una storia non raccontata; la vita del pittore Ligabue viene dipanata per episodi e flash, non necessariamente ordinati in sequenza, ma con continui andirivieni spazio/temporali che non ci permettono di collocare fatti e avvenimenti in una linea di continuità. Proviamo allora ad abbandonare la ricerca didascalica e ad affidarci alla narrazione attraverso altre chiavi offerte dal regista. Proviamo a lasciarci trasportare dalla splendida fotografia, che con mutamenti di colore a volte repentini a volte più sfumati, ci impone una lettura meno immediata sicuramente, ma per questo più suggestiva e rappresentativa del “mondo di confusione” che il pittore viveva nella sua psicologia complessa. Il rosso per le dimostrazioni d’amore, allora; l’azzurro per la solitudine, il verde per la libertà. Il rosa per vivere l’accoglienza, il giallo come momento di creatività massima. Leggiamo quindi questa storia non alla ricerca di una trama da seguire, ma come un canovaccio su cui procedere per scoprirne i dettagli più profondi. Che è quello che sembra gridarci Antonio Ligabue dalle sue pitture.
LEI MI PARLA ANCORA di Pupi Avati. Banalmente, si direbbe una storia d’altri tempi. E lo è; gli altri tempi sono i tempi “altri”, i tempi “al di là”; di là del tempo, dello scorrere degli anni, l’infinito vissuto. È la storia del grande amore vissuto “finché morte non ci separi” da una coppia di giovani che nonostante le differenze e le difficoltà vivranno il loro legame come una sempre ulteriore possibilità; e del tentativo fatto da un disincantato romanziere in crisi di raccontarla, spinto dai figli della coppia (l’editrice Elisabetta Sgarbi e il critico Vittorio) a narrare un’ esperienza inenarrabile. È l’immortalità di cui parla la giovane Caterina nella lettera che consegna al suo sposo prima di unirsi a lui in matrimonio; e che troviamo nella consapevolezza di Nino, ormai anziano che racconta: “Mi sono accorto che mi stavo innamorando di lei. E quella volta ho voluto che fosse per sempre”.
LA VITA DAVANTI A SÉ di E. Ponti. Non è certo il miglior film della Loren, né il capolavoro del figlio regista. È la storia un po’ stentata di un incontro: di due anime alla ricerca del senso della loro esistenza, ma anche l’incrocio di una serie di problematiche non meglio espresse. La necessità di amare e dare amore, l’immigrazione clandestina, lo spaccio di droga, la prostituzione; il dramma delle deportazioni degli ebrei, macchia che non si cancella come non si cancella il numero identificativo dal braccio di Madame Rose, ex prostituta, ma anche ex interna nel lager di Auschwitz, che accoglie il piccolo Momo’, ladruncolo e spacciatore per conto d’altri, accolto per soldi, ma anche in un traballante tentativo di riabilitazione. Lo strano rapporto, nato dal bisogno, si evolve in un’affettività a volte aggressiva, a volte egoista ma capace di sanare, se non cancellare, le brutture del mondo in un abbraccio che accoglie.
Maria Rosaria Gallo Colella
Napoletana di nascita e temperamento , si e’ laureata in Lingue e Letterature straniere presso il prestigioso Istituto Orientale della città partenopea. Le lingue le ha poi praticate accompagnando il coniuge, in giro per il mondo, e seguendo le avventure scolastiche dei cinque figli! Da sempre si occupa della nostra Rubrica “Visti per Voi”, uno spazio che per fortuna non ha abbandonato neppure dopo il trasloco ad Oslo, al seguito del marito, Ambasciatore italiano in Norvegia. Canta da anni nel Coro dell’ACDMAE.