di Maria Giovanna Fadiga Mercuri
16 luglio 2019. Lisbona. All’arrivo in aeroporto mi accoglie il vento dell’oceano e una nave a mosaico sul pavimento del terminal. Aria di mare! In effetti sono sbarcata anch’io, in un certo senso. Sono qui per offrire una conferenza sui generis, a bordo di una nave. Non una nave qualunque: l’Amerigo Vespucci, la più bella nave del mondo. Quando la vedo non ho dubbi.
L’occasione è un Convegno Dantesco organizzato dalla Dante Alighieri, dove sono presentati alcuni codici miniati della Divina Commedia in facsimile. L’editore Imago, specializzato in questo tipo di pubblicazioni, ha infatti ideato il progetto della Biblioteca di Dante, una biblioteca immaginaria, formata dai manoscritti danteschi più belli, in vista del 2021, settecento anni dalla morte del Poeta. Dante e il mare …e mi arrivano a fior di labbra, improvvisamente, molti versi alla rinfusa. Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno penso e so che mi devo concentrare. Ho di fronte le autorità, tra cui il nostro ambasciatore in Portogallo, Uberto Vanni d’Archirafi e un centinaio di ospiti.
Ma misi me per l’alto mare aperto cita subito il Comandante, ricordando il viaggio di Ulisse che gli allievi del primo anno di corso hanno appena emulato da Livorno a qui. Come Ulisse hanno passato le colonne d’Ercole per la prova pratica di navigazione e sono tutti elegantissimi e attentissimi. Mi accorgo che hanno voglia di imparare, che la loro scelta di vita è sincera come la passione che io cerco di raccontare attraverso gli amori di Paolo e Francesca e che Dante, ancora una volta, mi fa assistere alla magia delle parole che persino dopo sette secoli sanno rapirci.
E’ stranamente freddo e ventoso, questo pomeriggio di luglio. Gli ospiti si stringono nelle giacche leggere e resistono fino alla fine. Non sembrano annoiati. Questo è alle fine il valore delle ricorrenze, degli anniversari: dimostrare che una voce grande non ha tempo perché è come quel mare al qual tutto si move… Discorsi profondi, lontani dalla realtà: intorno a noi incrociano yacht di lusso e motoscafi d’alto bordo, con musica e divertimento, rumori di feste e di gente che si diverte. Un’umanità sicuramente attenta ai valori materiali, a mostrare, ad avere. Avere o essere? Io alla fine una cosa l’ho capita: qui, con Dante, sul ponte dell’Amerigo Vespucci, io sono, indubbiamente, sono. FELICE.
Maria Giovanna Fadiga Mercuri
Umanista e filologa, ha sempre cercato di svolgere attività di studio e di ricerca nel settore di formazione nelle diverse sedi, fra la Corea del Sud e del Nord, il Regno Unito, la Germania, il Belgio e gli Stati Uniti. Attualmente a Roma, insegna Paleografia e Diplomatica (attenzione: niente a che vedere con la diplomazia!) presso la Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Universitario di Patologia del Libro. Ex membro del Consiglio Direttivo uscente, ama scrivere.