di Carla Papadia de Bottini Marsili
Il Perù non è un paese perfetto…forse per questo in tanti si innamorano di “lui”!
Le prime notizie che si hanno sul Perù, ed ancor più su Lima, quando la sede è assegnata e i ben informati si moltiplicano intorno a te, sono a dir poco preoccupanti! E così anche io ne ho sentite di tutti i colori! A Lima non c’e mai il sole, l’umidità è terribile, le case non hanno il tetto perché tanto non piove. Le macchine le fanno senza tergicristallo…ed altre amenità di questo genere.
È lecito pensare allora ad una residenza immersa in muschi e licheni, al tuo letto coperto da null’altro che una coltre di umidità invece che da un soffitto di fresco pitturato ed alla tua macchina che chissà come farai ad usarla in un altro paese se te la vendono senza tergicristalli!
Quando sono arrivata a Lima, ho scoperto che tutto questo era assolutamente vero! Quello che però non sapevo, è che è vero anche l’esatto opposto!
Appena ti accorgi di questa magia, cadere innamorati del Perù è inevitabile!
Era agosto, il mese peggiore per approssimarsi a Lima, quando sono arrivata alla residenza tra valige, famiglia, sogni, speranze e nostalgie.
L’unica cosa certa era, cartina alla mano, che siamo in un deserto, siamo quasi all’equatore, non piove come si deve dagli anni ’70. L’indomani mattina della prima notte, però, all’aprire le persiane della bella residenza (con tanto di tetto!), fuori era bagnato come quando a Roma piove per tutta la notte, ma non aveva piovuto. Faceva freddo e – questo sì me lo aspettavo – non c’era il cielo sopra di me, ma la “panza de burro”; la temibile “pancia di asino” sotto la quale i limeñi dicono che si resta per almeno per 6 mesi l’anno.
Cominciava la vita dei contrari!
Il deserto, intorno alla residenza era in realtà un susseguirsi di giardini egregiamente mantenuti e amorevolmente frequentati da tate, bambini, cagnolini e scoiattolini. “Privilegio dei quartieri alti”, ho subito pensato. Ed invece no! I giardini a Lima sono ovunque. Non so come farò quando, forse, in un altro luogo, non avrò più tanto verde intorno a me. Ci sono però ovunque anche polverose, aride e sassose colline, talora basi di eleganti nuovi quartieri, talora coperte da tristi casupole di disperati che bussano alle porte della metropoli.
Qui, all’equatore fa freddo! Ci scaldiamo d’inverno accanto al camino, magari con una tisana calda tra le mani. Andiamo ai ricevimenti in giardino tutto l’anno, ma mettiamo il cappotto. Niente di strano a Lima, città di montagna in riva al mare!
La scuola dei miei figli è in un altro quartiere, i loro compagni abitano da quelle parti. Dopo pochi giorni dall’arrivo, sono stati invitati ad una festina da uno di loro. Sono uscita con il pile pesante, scarpe invernali, pantaloni. Quando sono arrivata dell’altra parte della città, le altre madri erano in sandali e scollate prendendo il sole. La “panza de burro” non è poi così grande: appena ti allontani dal mare, il sole c’è ed è caldo e gradevole.
In Perú le persone parlano poco. Il silenzio parla al loro posto. Se le persone sono silenziose, la città è invece rumorosa e piena di attività. Business è la parola d’ordine. I nuovi palazzi per ospitare uffici, centri impresariali, centri commerciali e facoltose famiglie spuntano ovunque cambiando rapidamente lo skyline della città.
Poi siamo andati sulla sierra. Là sulle Ande sono colori e montagne. Gente ingenua come non ce la ricordiamo più, che vive di patate, qualche pollo, religione e tante credenze. La vita sulle sierra è dura e non c’e spazio per la superficialità.
Della zona amazzonica, a Lima ci si scorda spesso.
Non si ama il Perù appena ci arrivi, ed ancora meno Lima. Poi però ti sistemi come un semino nella dura terra: sarà difficile lasciare un luogo dove le persone sono cortesi, ti invitano e fanno talmente attenzione a non offenderti che spesso non le capisci.
Certo, il traffico e la confusione di Lima sono spesso insopportabili ma noi abbiamo una grande comoda macchina…che ha anche i tergicristalli!
Carla Papadia de Bottini Marsili
É medico, specializzata in endocrinologia, ha un dottorato in neuroendocrinologia. Ha lavorato in Italia e poi, seguendo il marito all’estero, ha sviluppato linee di ricerca in endocrinologia presso l’università di Brasilia e poi di São Paulo. È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche. Attualmente è a Lima dove si occupa di endocrinologia della riproduzione. Alla attività istituzionale, ha sempre affiancato una intensa attività di volontariato soprattutto in campo sanitario. Vive insieme al marito e ai loro due figli preadolescenti.
Ammiro il tuo entusiasmo nel valorizzare ciò che i “ben informati” descrivono come elementi negativi del Perù! Hai saputo svegliare la curiosità di chi, come me, non conosce questo paese dove si vive al contrario!!!!