Un assaggio di “Natale a Parigi”

di Caterina Cortese Cavallari

Non una semplice antologia di racconti, ma un viaggio in una Parigi che – rubando le parole del generale De Gaulle – “è come una donna amata”. “Un luogo dell’anima”, scrive nella prefazione del volume il giornalista Cesare Martinetti, sempre diverso e sempre ugualmente intenso, che fa da sfondo a 26 racconti di 26 autori, molti dei quali scritti da assoluti esordienti, selezionati con passione e amore della Ville Lumière da Elena Rossi, la curatrice.

A Parigi Elena ha vissuto 18 anni e anche oggi, quando vi ritorna, questa città le regala scoperte e nuove suggestioni. “Parigi è sempre in movimento e non si conosce mai abbastanza”, dice, presentando la raccolta uscita ad ottobre di quest’anno per Neos Edizioni.

L’opera si inserisce in una fortunata collana della Neos che negli anni ha pubblicato antologie di racconti ambientati a Torino, Venezia, Milano, Genova e Valle d’Aosta
Natale a Parigi è un viaggio nei luoghi – certe volte iconici, altre assolutamente inusuali – della Ville Lumière, filtrati e descritti da chi li ha vissuti direttamente, in periodi della vita. Ma è soprattutto un regalo indovinato per le prossime Festività perché i diritti d’autore saranno destinati a International Help onlus, a sostegno delle numerose attività culturali e umanitarie che porta avanti in alcuni dei paesi più poveri del mondo. Una nostra socia, Caterina Cavallari, ha avuto l’opportunità di partecipare con un breve racconto a questo bel progetto solidale. Ringraziamo la casa editrice Neos e la sua direttrice Silvia Ramasso per aver consentito la pubblicazione di un estratto. Quanto basta per convincerci ad acquistare questo libro, perfetta strenna natalizia per noi e per gli altri.

ESTRATTO:

“Era un’ombra?

Girando l’angolo del Jardin du Luxembourg ebbe l’impressione di essere seguito… Come un’ombra che scivolava alle sue spalle. Una sensazione appena. A quell’ora le strade degli arrondissement chic di Parigi erano vuote ma aveva notato come una strana ombra con la coda dell’occhio. O forse era la sua immaginazione… Cercò di vedere il suo riflesso nella vetrina di un boulanger ma era troppo buio Forse solo un’ombra.

Si diede dello stupido.

Si mise a camminare più in fretta imboccando rue d’Assas. Lì il vento era più forte ed ebbe un brivido. Si sistemò meglio la sciarpa e chiuse l’ultimo bottone dell’impermeabile.

E di nuovo quella sensazione di un’ombra dietro di lui. Affrettò ancora il passo ma non voleva mettersi a correre. Si sentì ridicolo; eppure, non riuscì a superare quell’impressione di disagio.

Oramai era passata la mezzanotte. È Natale, pensò”.

Caterina Cortese Cavallari