di Marzia Brofferio Celeste
“Vegliare su di lei” è una incredibile, travolgente e impossibile storia di amicizia e d’amore tra due bimbi, poi adolescenti, infine adulti, che un destino un po’ mattacchione decide di fare incontrare.
La storia è ambientata in Italia – tra la Liguria, la Toscana e il Lazio – e si sviluppa lungo tutto il XX secolo. Si parte dal primo dopoguerra, si prosegue con l’avvento del fascismo e della Seconda guerra mondiale, si descrive il difficile e tormentato dopoguerra italiano fino ad arrivare al 1986. Nell’agosto di quell’anno troviamo, in un monastero, un uomo che sta lentamente giungendo alla fine della sua lunga vita, accudito da un gruppo di affettuosi monaci. Ed è attraverso i ricordi di questo anziano che scopriamo la storia tormentata e intensa di Michelangelo Vitaliani (detto Mimo) e di Viola Orsini, i due protagonisti del romanzo.
Mimo è uno scultore figlio di italiani immigrati in Francia ma che prestissimo resta orfano di padre e viene rispedito in Italia a fare da apprendista ad uno scultore mediocre, ubriacone e violento. Ma il “francesino”, perché così lo chiamano tutti, nonostante le avversità non si piega e riesce a fare valere il suo talento fino ad arrivare a realizzare opere importanti e internazionalmente riconosciute per il Vaticano e per Mussolini.
Viola invece è la figlia anticonformista e un po’ viziata della famiglia Orsini: la famiglia aristocratica più potente della regione. Viola è dotata di una personalità forte e atipica per il suo tempo, si nutre di nascosto di libri di matematica e scienze, parla ai morti, coltiva fantasie folli come quella di volare e affascina fin dal primo momento Mimo.
I due ragazzi sono personaggi memorabili, magistralmente descritti, fuori dagli schemi, che non riusciranno mai ad amarsi ma neppure a lasciarsi.
« – Nous sommes deux aimants. Plus nous nous rapprochons, plus nous nous repoussons.
– Nous ne sommes pas des aimants. Nous sommes une symphonie. Et même la musique a besoin de silences. »
Ma in questo romanzo, che un poco mi ha fatto pensare alla storia del Gobbo di Notre Dame e della bella Esmeralda, non si parla solo di amore. Si parla di arte, di scienza, di amicizia profonda, di rispetto e stima, di solidarietà. Si applaude il coraggio che dimostrano i diversi personaggi nel perseguire i propri sogni e le proprie idee, a dispetto di tutto e di tutti: Mimo è affetto da nanismo e Viola è una donna che vive in un’epoca in cui le ragazze delle ‘famiglie bene’ dovevano solo pensare a maritarsi con buoni partiti.
E le descrizioni dei luoghi sono davvero bellissime: scorrendo le pagine sembra di sentire il profumo degli aranceti delle serre Orsini, della pioggia quando tocca l’asfalto nelle città; il fetore delle bettole a Roma e Firenze; l’odore della polvere del marmo scolpito che ti entra nei polmoni. Si vedono i colori delle colline liguri, si sente il fruscio delle sottane dei prelati del Vaticano, si avverte la rabbia, la violenza e la foga dei giovani squadristi, si percepisce il dolore profondo della perdita di una persona cara. Il tutto utilizzando lungo le 600 pagine del libro, una delicatezza e fluidità di linguaggio davvero unica. Perfino la violenza di cui siamo spettatori in alcune pagine è decritta in modo quasi leggero, semplice, rendendo il romanzo adatto anche a lettori più giovani.
Forse manca un po’ di introspezione ma credo che ancora una volta il Premio Goncourt ha fatto centro. “Veiller sur elle” di Jean-Baptiste Andrea – affermato sceneggiatore e regista impegnato tra Francia e Stati Uniti – è semplicemente un romanzo intenso e al contempo piacevole che consiglio a tutti. La conferma (se mai ce ne fosse stato bisogno) della personalità vivace e poliedrica di Jean-Baptiste Andrea, oggi acclamato autore “dal talento raro” dopo un fortunato esordio ( “Mia Regina”, Einaudi, 2018), sono una decina di premi letterari ottenuti prima del Goncourt.
Marzia Brofferio Celeste
Marzia Brofferio Celeste, laureata in Bocconi in Economia Aziendale, dopo un anno presso la Commissione Europea a Bruxelles, ha lavorato come consulente (Head Hunter e Formazione Manageriale) per numerose multinazionali in Italia, in Francia ed in Belgio.
Ha vissuto in Siria (Damasco), Bulgaria (Sofia), Belgio (Bruxelles), Regno Unito (Londra). Dal 2010 è membro del Coro ACDMAE