di Maria Rosaria Gallo Colella
A Roma si è svolta anche quest’ anno con grande successo la Festa del Cinema: volti noti e meno noti, molti artisti internazionali. Tutta la stampa ne ha parlato!
PIUMA di Roan Johnson
Controcorrente rispetto ai veri cinefili, io mi ritrovo in una piccola sala di periferia a godermi un film ancor più piccolo: nella trama, nel racconto, nei personaggi.
Un film che, nonostante un passaggio alla Mostra di Venezia, non ha avuto una grande ribalta.
Quando si vede un film la periferia romana, gli espedienti per tirare avanti, l’esame di maturità, la difficoltà di essere adolescente; la disoccupazione, il sogno di una vecchiaia tranquilla, le incomprensioni relazionali.
Su questo panorama scontato e disilluso irrompe l’ingenuità e la freschezza di due adolescenti appena maggiorenni, ne’ belli ne’ particolarmenre intelligenti.
I due aspettano un bambino e con la loro decisione di portare avanti questa gravidanza, tanto inattesa quanto improvvida, sconvolgono il mondo di deboli certezze degli adulti di riferimento.
Davanti alle paure e ai tentennamenti dei genitori e ai loro problematici rapporti risalta la tenace concretezza dei due adolescenti che sembrano aver già compreso che il loro amore (e la vita che da questo è scaturita) li salverà dalla pochezza e sterilità in cui vivono gli adulti che li circondano.
FAI BEI SOGNI di Marco Bellocchio
Quando si vede un film dopo aver letto il libro dal quale è tratto si rimane il più delle volte delusi; il film realizzato dal regista non è mai all’altezza di quello che ci siamo fatti nella nostra testa, filtrato dai nostri parametri; che non sono mai quelli immaginati da un altro.
Nel caso di “Fai bei sogni” invece il film non solo è sicuramente migliore del libro, ma anche del “mio” film personale: la narrazione così fedele da ridurre il testo scritto da Massimo Gramellini a un copione della pellicola.
L’operazione è ancora più spiazzante se si considera che Gramellini racconta una storia vera, la sua esperienza di vita fortemente determinata dalla morte della madre quando aveva appena 9 anni.
Questa tragedia nell’infanzia fa di lui un adolescente, e poi un adulto, dubbioso, introverso, rancoroso verso quel destino che ha reso la sua vita così tragica, sottraendogli la figura materna che tanto aveva arricchito la sua infanzia di bimbo sereno.
Menzione speciale al piccolo attore Nicolò Cabras che interpreta Massimo bambino: bimbo di poche parole e grande espressività corporale, il piccolo Massimo è pienamente realizzato dal rapporto complice e quasi magico con la madre; spensierata e felice in un primo tempo, poi triste e smarrita alla scoperta della malattia che la porterà alla morte.
Sarà Massimo adulto (interpretato da un magistrale Valerio Mastrandrea) a scoprire che l’evento tragico che ha determinato la sua vita ha una chiave di lettura completamente alterata, in grado di ribaltare la sua percezione di se e dei suoi rapporti con l’umanità che lo circonda.
IN GUERRA PER AMORE di Pif
Con il suo consueto stile poetico e quasi didascalico, Pif racconta quella che sembra una storia semplice: l’amore di uno spiantato cameriere (nell’America della massiccia immigrazione italiana e di alcune infiltrazioni mafiose) per la bella nipote del suo datore di lavoro.
La ragazza però è già stata promessa dallo zio al figlio del boss locale e al povero pretendente non resterà che recarsi nientemeno che in Sicilia per chiedere la mano della ragazza al padre.
“È un problema?” chiederà lei ingenuamente.
Nient’affatto, se non fosse che in Sicilia è in corso la Seconda Guerra mondiale…
Lo sprovveduto cameriere si ritrova in guerra per amore, quindi, e in un magistrale intreccio di piccole storie personali e grandi eventi mondiali, si ritroverà ad avere un ruolo da protagonista nella così chiamata “Operazione Husky”, che permise lo sbarco delle forze di liberazione americane nell’isola e sancì – per molti versi – il ritorno dello strapotere mafioso in uno scellerato patto di collaborazione tra forze di occupazione e criminalità organizzata.
L’icona di Letti per Voi è di Gabriele D’Intino
Maria Rosaria Gallo Colella
Napoletana di nascita e temperamento , mi sono laureata in Lingue e Letterature straniere presso il prestigioso Istituto Orientale della città partenopea; le lingue le ho poi praticate accompagnando mio marito in giro per il mondo e seguendo le avventure scolastiche dei miei 5 figli. Vista la mia esperienza sul campo, all’interno dell’Associazione mi è sembrato naturale occuparmi del settore scuola; assieme a Federica cercheremo di rispondere ai vostri quesiti in questo campo o quantomeno indirizzarvi nei meandri del settore.
Faccio parte inoltre del Comitato di Redazione del notiziario, che vogliamo rendere utile e stimolante anche grazie ai vostri contributi; io personalmente mi occupo della rubrica sul cinema italiano ” Visti per voi “e della sezione informativa sulle attività del coro Acdmae, nel quale canto da tre anni.
grazie Maria Rosaria per il tuo articolo. mi sembra ottima l’idea avere una piccola rubrica sul cinema, soprattutto se si tratta di film italiani o poco noti.